Quanta energia butto dalla finestra?

Chiedo scusa per il quesito provocatorio, però effettivamente è principalmente dalla finestra che fuoriesce la maggior parte del calore che produciamo per riscaldarci, o dell’energia che consumiamo per rinfrescare la nostra casa ed i nostri uffici durante i mesi caldi ed afosi in città.

Chi ha fatto il primo passo nella direzione di migliorare l’efficienza energetica con infissi che garantiscono un buon isolamento termico ed una buona tenuta al passaggio dell’aria, mantiene intatto il problema evocato nel titolo di questo post, dovendo aprire periodicamente le finestre per garantire il necessario ricambio d’aria per ossigenare, ed espellere l’eccesso di umidità in particolare in bagno ed in cucina. Ma non dimentichiamo l’importanza di espellere gli inquinanti chimici ed il Radon (gas radioattivo) che si accumulano negli ambienti in cui viviamo.

Ma quanta energia “butto fuori dalla finestra” ? Molta, dal 40 al 50% del totale dell’energia prodotta, essendo questa l’energia contenuta nell’aria (secca) e nell’umidità.

Potendo ventilare gli ambienti con un ERV (Energy Recovery Ventilation), recuperando l’energia totale (entalpia = energia sensibile + energia latente contenuta nell’umidità) con un’efficienza che va dall’80 al 90%, possiamo puntare a non buttare più dalla finestra dal 30 al 45% dell’energia consumata.

In inverno possiamo recuperare anche la grande quantità di energia contenuta nell’umidità (energia latente) in eccesso che viene generata durante una doccia o mentre cuciniamo, ed evitare di aprire a lungo la finestra.

Calcoli sulle quantità di energia recuperate “riciclando” l’aria possono essere eseguite agevolmente tramite simulatori, alcuni dei quali sono degli applicativi “free”; ne parleremo a breve in un prossimo post.

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